Posizione
del paziente e del chirurgo durante il trattamento laser.
|
7.Tecniche
Laser
PRK (Cheratectomia fotorefrattiva)
La PRK o Cheratectomia Fotorefrattiva è una tecnica chirurgica
in grado di ridurre o correggere i principali difetti visivi di
lieve e media entità. La PRK si avvale del laser ad eccimeri per
trattare direttamente gli strati più superficiali della cornea e
si distingue per semplicità di esecuzione e per precisione del trattamento;
l'emissione del raggio laser è totalmente guidata da un computer
e controllata dal chirurgo. Lo scopo di questa metodica è quello
di ridurre o eliminare definitivamente la dipendenza dagli occhiali
o dalle lenti a contatto. Il trattamento viene eseguito ambulatorialmente,
ha una durata di pochi minuti e richiede una anestesia che si avvale
di qualche goccia di collirio. Il paziente viene fatto sdraiare
e gli viene richiesto di fissare un punto luminoso per tutta la
durata dell'intervento. Il chirurgo, avvalendosi del microscopio
operatorio e del sistema computerizzato di controllo, esegue l'ablazione
programmata modulando l'emissione laser. Alla fine dell'intervento,
dopo instillazione di colliri antibiotici, viene applicata una lente
a contatto morbida allo scopo di garantire una regolare cicatrizzazione.
Durante tutto il periodo post-operatorio al paziente vengono prescritti
dei colliri. A cicatrizzazione avvenuta verrà tolta la lente a contatto
e proseguita la terapia con gocce. Fin dai primi minuti seguenti
l'intervento l'occhio rimane aperto e, compatibilmente con qualche
fastidio ed abbagliamento, è in grado di vedere. Il recupero visivo
ottimale avverrà progressivamente nel tempo permettendo la ripresa
delle comuni attività fin dai primi giorni. A pochi giorni dall'intervento
si può eseguire il trattamento di PRK sull'altro occhio. L'assestamento
definitivo, dipende dalla reazione cicatriziale e biologica individuale,
viene progressivamente controllato dall'oculista e si completa normalmente
entro due mesi.
|